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PAROLE D'AMORE

DAL CUORE DEL PADRE
DAL CUORE DEL FIGLIO

pagina 162
 
   

 

 

da pensiero ad atto diventava,
scintilla miracolosa che già il pensiero alla parola univa,
e che la parola in comando trasformava,
perché già il comando si rendeva necessario
per sovrastare con la sua energia
tutta l'energia che già intorno si trovava
e che un impulso forte e ben preciso attendeva e doveva avere
per cominciare a "ordinarsi"
in meccanismi sempre più precisi e in forme sempre più precise
a mano a mano che "il tempo passava",
dove per tempo non intendo il tempo vostro umano
ma la sequenza immateriale
con la quale ogni cosa si ordinava e si stabiliva,
si creava e si riformava in un impulso Mio di amore
che fonte primaria, sorgente benedetta,
propulsione primordiale
di ogni sensazione Mia di amore
e di ogni desiderio Mio di amore
in proiezione e in esteriorizzazione
si manifestava e si distribuiva
e si rimanifestava per rigenerarsi e autorigenerarsi.
Sorgente, fonte benedetta questo Mio amore già era,
perché non bastava mantenersi intatto
nell'autoespressione di se stesso
né nel desiderio di concretizzarsi fuori di se stesso,
perché continuo era ed è l'impulso ad uscire e a dare,
a fornire e ad alimentare
ciò che ancora non esisteva ma che in idea già esisteva
e in progetto già preesisteva

e sul veicolo concreto dell'acqua già si spostava
perché già in una forma più complessa si era trasformata,
minimamente più complessa,
ma necessaria per aggiungere un canale trasportatore
a quello che lo spirito già aveva, l'aria,
ma che intangibile e inafferrabile restava
mentre in forma più concreta

 

 

 
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