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Il Messaggio di Anna Maria
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Il Signore ti vorrebbe accontentare in questa tua richiesta fatta con molta riflessione e dolcezza, ma non potrebbe far capire alla mente limitata dell'uomo un così grande mistero di gloria e di redenzione al fine della salvezza delle vostre anime.

Il Signore è padrone di ogni nostro più piccolo respiro, ed è il nostro arrivo nella Sua gloria infinita, ma noi non possiamo chiederGli tutte le spiegazioni, dobbiamo solo sapere che Dio è la nostra meta, il nostro unico fine d'Amore e d'Amore ancora, in ogni attimo della nostra esistenza.

Ti posso però dire di Gesù quand'era piccolo.

Egli era graziosissimo, e il suo sorriso sempre luminoso e sereno e il suo affascinante sguardo di Figlio di Dio non l'hanno mai abbandonato.

Fin dall'epoca della sua nascita Egli adescava tutti con quegli occhi di Padre buono e di fratello tenero e sincero che ebbe poi.

Il suo portamento regale appariva a tutti quasi avesse un fascino latino, e in realtà d'arabo aveva ben poco.

Assomigliava anche a me, avendolo portato in me per tutti quei mesi prescritti dalla natura; mi rassomigliava soprattutto negli occhi profondi e scuri, scuri e accesi d'amore divino, e il suo sguardo bruciava come il fuoco sotto la cenere ardente dei focolare, e mi assomigliava nel sorriso dolce e forte nello stesso tempo e nella carnagione bianca, quasi trasparente.

Il suo aspetto era splendido anche da piccolo, ed era l'aspetto di un re. Il piccolo Gesù era buono e docile, amava giocare con altri bambini vicini di casa ed era obbediente ai miei comandi. Non mi faceva mai alzare la voce e inquietare, poiché il Suo Divin Padre era con Lui ed era sempre in Lui.

Gesù giocava ai giochi di allora: ai giochi di fantasia e di gara fra i compagni, ma d'aggressione mai. Il Signore non glielo permetteva. Il Signore non voleva queste abitudini, che però esistevano anche allora.

Giocava ai sassi da buttare più lontano, oppure alla fionda, ma senza mai nuocere a nessuno, nemmeno agli animali, nè alle piante, era insomma un vero tesoro di bimbo, e di ragazzino poi.

Il Signore lo aveva dotato di grandi virtù come quella della mitezza e dell'obbedienza a me e a tutti quelli che Lo avevano vicino. E fu per questo che il giorno della sua prima adunanza al tempio io mi preoccupai tanto per la sua mancanza al suo rientro prestabilito.

 

 

 

 
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