perché timorosi che il cibo che Io offro
non sia così eccellente come l'altro cibo
che viene loro ora offerto in anticipo e con l'inganno.
Sento ora il dubbio del tuo cuore riguardo al collegamento
con quel Mio primo discorso sulla pepita dorata,
per chiederti di non dubitare mai più sulla Mia Parola
che scorre ora così fluida da tutto il tuo essere
e che così veloce fuoriesce dal tuo stilo,
quasi da solo scrivesse lui stesso
se non fosse guidato da quella voce
che tu senti fioca ma tanto potente
all'interno di tutta te stessa.
Devi dunque sapere, Mia cara anima prediletta,
che la carne della quale lo vi ho dotati,
ossia quella materia che ha circondato il vostro spirito
e che di spirito si è irrorata e con lo spirito si è
impastata,
giustamente costituisce parte fondamentale di voi stessi,
alla quale lo ho voluto dare grande importanza
perché, fin dall'inizio dell'inizio,
questa è da Me fuoriuscita non più per partenogenesi,
ossia per dispersione da Me stesso di labile materia,
non circoscritta da materia tangibile
ma pur sempre contenuta in una forma eterea,
quasi lo spirito si fosse distribuito
all'interno di uno stampo in realtà non esistente
ma che comunque riusciva a delimitarne le fattezze.
La materia è dunque uscita da Me
come frutto della Mia Parola imperativa,
uscita dalle Mie stesse dita ardenti di passione,
concentrazione di pensiero e di desiderio,
di comando che si andava realizzando
in parola e in fuoriuscita di energia dalle Mie dita ardenti,
a provocare quell'uscita di energia
che doveva dar vita al nulla, luce al buio,
la natura e il creato a riempire il vuoto dell'infinito,
impregnato e pregno del Mio Spirito divino