più e sempre più divennero d'improvviso
gli Angeli
che di lui divennero seguaci,
anch'essi desiderosi di poter esercitare il loro potere,
di cui avevano preso atto,
senza dover rendere conto
a chi questo potere aveva loro conferito
con atto di spontanea fiducia
per il tripudio continuo delle sfere celesti
che, da Me provenendo, solo gioia e canto conoscevano.
Restò ferito il Mio Cuore divino,
che solo amore e generazione di amore continuo conosceva,
nel vedere un simile atteggiamento
di sfida ai divini principi
che dovevano inequivocabilmente essere parte anche di loro,
gli Angeli ribelli,
e fu ferito il Mio Cuore nel
vedere che non bastava loro
ciò che essi avevano avuto di sommo,
ma che essi volevano esercitare un potere negativo
ingaggiando una lotta,
poiché non bastava più loro esercitare il flusso di
amore continuo
che scorreva nelle loro vene
e che chiedeva loro solo di essere divine presenze
dovunque essi venissero da Me dislocati.
Fu così che,
ferito nel Mio Cuore divino di
Padre buono e generoso,
colpito nel centro vitale di Me stesso
per il pericolo che si era creato
per tutto ciò che già era stato da Me creato,
diedi loro un regno entro il quale regnare,
per limitare il loro desiderio di morte e di seminare morte,
entro mura di fuoco
che non era il Mio fuoco,
produttore di calore e di energia continua,
bensì fuoco distruttore
e alimentatore di umane disgrazie e di umane maledizioni.
Cercai così di delimitare il loro spazio,