la Mia materia divina
che nessuna interferenza ancora conosceva
e che perfettamente nel suo uso impiegata esser doveva,
fino a quel momento "maledetto"
in cui ogni cosa pervertita diventava,
e in vento la brezza, in nudità la luminosità,
in fame la sazietà, in fatica il piacere
e in dolore il dovere pervertirsi doveva,
la luce in buio pericoloso, il tepore in freddo della notte,
il calore in possibilità di bruciarsi,
ogni cosa nell'eccesso, ogni cosa fuori del suo posto.
Questo è il mistero di Maria
che a te e al tuo cuore infondere Io desidero,
affinché grande ti appaia la Sua grandezza come creatura
da Me tanto privilegiata
da avere in Sé nuovamente lo smalto Mio sublime e generoso,
che attraverso di Lei riluceva
e che le di Lei vene tutte percorreva, affinché
interamente Mia Ella fosse
così come Mio il primo uomo era stato;
miracoloso fu dunque l'operato Mio in Lei
perché così La rivolli: come il Mio primo uomo avevo
voluto;
straordinario dunque
è il Suo apparire e il Suo scomparire in cielo
come straordinario però non doveva essere, se tutti fin da
sempre la
Mia Volontà avessero fatto,
di amarMi e di ascoltarMi e di vivere con Me
così come Io con loro vivere dovevo:
la Mia Vita nella vostra vita,
Io con voi a percorrere le vostre strade,
a trovare la vostra via,
che ora invece attraverso i Miei mandati voi ora trovate,
dopo che siete stati salvati,
ossia dopo che ancora mostrarvi dovevo
ciò che significa ritrovarMi nel disastro,
riscoprirMi nel diluvio che le vostre anime aveva pervaso